Ca' Rezzonico e le critiche di Ruskin
"Palazzo Rezzonico ? Il più stupido, sul tipo di Palazzo Pesaro: le fondazioni ? un carcere, senza varietà di misure o armoniosa posizione delle pietre; i pilastri ? mere pile di forme di formaggio; le parentesi del balcone principale ? pietre anonime, doppiamente volgari per la regolarità degli intervalli; i leoni con la lingua fuori, in basso, gli elmi piumati al piano nobile e le teste mozzate sopra, tutto ugualmente stupido. Le finestre ellittiche - oblò da nave - in alto brutte nella decorazione quanto nella forma. etc"
A lanciare queste pesanti invettive è John Ruskin, che tanto amava il gotico veneziano quanto disprezzava le nuove mode dell'architettura, come il neoclassico del Palladio ed il Barocco, stile secondo il quale è stato costruito questo Palazzo lungo il Canal Grande.
Ma non tutti la pensano come John Ruskin ed è davvero difficile entrare in questo palazzo senza essere colpiti ed entusiasmati da questo immenso tempio del barocco
Il progetto.
Il progetto è di Baldassarre Longhena e, dopo la morte dell'architetto, fu condotto a termine da Giorgio Massari.
I committenti
I committenti sono la famiglia Bon, in particolare Filippo Bon, procuratore di San Marco, che diede inizio alla costruzione ma fu costretto a sospendere i lavori per il dissesto economico che colpi la famiglia. Una famosa veduta del canaletto mostra Ca' Rezzonico incompiuta, con i soli piano terra (il portego) ed il primo piano nobile ultimati.
La costruzione dell'enorme palazzo dette fondo alle finanze della famiglia che, morto il procuratore, non fu in grado di sostenere le spese per il completamento e, dopo qualche anno fu costretta a vendere la proprietà che nel 1750 passa ai Rezzonico.
I Rezzonico affidano a Massari il completamento
A quel punto l'architetto Longhena era passato a miglior vita ed i Rezzonico chiamano Giorgio Massari a completare il secondo piano nobile, la facciata e a sistemare gli interni.
I Rezzonico erano originari del lago di Como e avevano fatto fortuna dedicandosi ad attività commerciali al punto da chiedere ed ottenere, nel 1687 l'iscrizione al patriziato veneziano "per soldo".
Negli ultimi anni della Repubblica di Venezia, infatti, a causa del perenne bisogno di entrate pubbliche, era possibile fare richiesta del titolo di Nobiluomini sborsando mediamente una cifra attorno ai 100.000 ducati.
Così fecero anche i Rezzonico e poterono fregiarsi del titolo di Nobili e partecipare alla vita politica Veneziana.
Un Papa tra i Rezzonico
Ma un altro evento, pochi anni dopo l'acquisto del palazzo, avrebbe consacrato i Rezzonico e cioè l'elezione a Papa di Carlo Rezzonico, eletto il 6 luglio del 1758 con il nome di Clemente XIII.
Questa imprevedibile buona notizia rese ancora più necessario trasformare il palazzo incompiuto che i Bon avevano lasciato andare in rovina in una residenza degna di un Papa. Ed i Rezzonico non badarono a spese.
Fecero edificare uno scalone di accesso accertandosi che fosse il più grande e maestoso di tutti i palazzi veneziani. Scalone che doveva condurre ad una sala da ballo che nessuno avesse mai nemmeno sognato di realizzare.
Fecero intervenire, per decorare il palazzo, i più richiesti pittori di quel tempo: Tiepolo, innanzitutto, ma anche Guarana e Crosato e poi Andrea Brustolon per i mobili... insomma il meglio del meglio.
Nel 1759 Aurelio, fratello del Papa, venne nominato procuratore di San Marco ed altri membri della casata diventano (normale in quei tempi) uno cardinale, un altro assistente al soglio pontificio, un altro senatore di Roma ed un quarto diverrà cardinale per la nomina del Papa successivo.
Insomma, una pioggia di onori, che continua nel 1762 quando viene eletto Procuratore di San Marco il figlio di Aurelio, Ludovico.
A Ca' Rezzonico si susseguono festeggiamenti e banchetti che coinvolgono addirittura regnanti di stati europei: nel 1764 è ospite a palazzo il duca di York, fratello di Giorgio III, re d'Inghilterra e nel 1769 Giuseppe II, imperatore del Sacro Romano Impero arriva da Vienna per assistere ad un concerto a Ca' Rezzonico.
Palazzo Browning
Ma siamo vicini alla caduta della Repubblica e con l'arrivo di Napoleone anche questa potente casata si troverà a vivere prima il dissesto e poi la catastrofe finanziaria. Si estingueranno poco dopo nel 1810 con l'ultimo Rezzonico, Abbondio, che nominerà Ludovico Widmann - marito della sorella - erede assieme ai conti veronesi Pindemonte.
Il palazzo, gli arredi e le collezioni d'arte vengono venduti ad un conte Polacco che lo affitta a nobili stranieri, artisti e poeti, tra i quali Robert Browning.
Robert e la moglie si innamorano di Venezia ma sarà il figlio Pen a realizzare il sogno del poeta di vivere a Ca' Rezzonico non come fittavolo ma come proprietario. Robert Barret Browning, detto Pen (da "penini", piedini..), sposerà, infatti, una ricca ereditiera americana che - con il contributo del padre - gli mette a disposizione la somma necessaria per acquistare e ristrutturare Ca' Rezzonico: 250.000 lire d'oro.
Il figlio del grande poeta era sostanzialmente uno sfaccendato, pittore e scultore mediocre ma si rivela abile come decoratore di interni e nel restauro. Il padre, dopo aver composto gli Asolani muore proprio in questo palazzo il 12 dicembre del 1889, pochi giorni dopo aver pubblicato la sua ultima raccolta di poesie "Asolando".
Qualche anno dopo, nel 1906, il palazzo e l'arredamento cambiarono di nuovo padrone: la ricca ereditiera americana, stanca dello sfaccendato Pen, aveva chiesto ed ottenuto divorzio e restituzione della dote.
Il Conte Lionello Carlo Edwin Gioachino Hierschel De Minerbi
Nobile e di antiche origini israelite, Lionello Herschel De Minerbi fu un personaggio eclettico in grado di eccellere in molti campi. Si dedicò al tennis dove vinse tre campionati assoluti italiani, quindi passò al calcio dove, militando con il Torino, partecipò al primo campionato italiano di calcio nel 1898 nel ruolo di difensore.
Successivamente si laureò in ingegneria e si dedicò al mondo dell'imprenditoria nel quale è ricordato come un attivo esponente specie nel campo immobiliare ed agricolo, nella Bassa Friulana. Si dedicò alla bonifica della vastissima area detta "Valle Hierschel" che precorse le bonifiche degli anni venti e trenta.
Nelle legislature 1909-1919 il conte Hierschel fu anche eletto deputato al parlamento di Roma.
Un regalo a Venezia
Due anni prima di morire, nel 1935, il conte cede Palazzo Rezzonico al comune di Venezia che, dall'anno successivo, lo apre al pubblico come Museo ospitando all'ultimo piano una ricca pinacoteca ed ai piani inferiori oggetti, suppellettili, vestiti e mobili del Settecento Veneziano.