Palazzo Mastelli e la leggenda dei mori
Poco lontano dalla Chiesa della Madonna dell'Orto e vicino alla casa del Tintoretto, sorge Palazzo Mastelli del Cammello, così soprannominato dai veneziani per via della scultura del cammello che decora la facciata.
Campo dei mori
Questo palazzo, così come gli edifici adiacenti, vennero costruiti dalla famiglia Mastelli, originaria della Morea (così era chiamata al tempo la regione a sud della Grecia che oggi conosciamo come Peloponneso). Gli abitanti della Morea erano chiamati "Mori" dai Veneziani e per questo motivo il campo adiacente, così come la fondamenta ed il ponte, sono oggi detti "dei mori".
Il mistero delle quattro statue
La famiglia era formata da tre fratelli: Rioba, Sandi e Alfani, i quali commerciavano sete e spezie. La leggenda dice che divennero ricchissimi ma che operarono poco onestamente.
Tra i vari affari gestiti da questa ricca e poco affidabile famiglia c'era anche la gestione di una banca.
Ed è in questa banca che una signora veneziana, da poco vedova e molto religiosa, investì i suoi risparmi fidandosi dei "mori".
I mori furono molto premurosi e persuasivi nel convincere la vedova poco accorta che, nel ringraziarli per la loro gentilezza, rivolse loro un augurio:
che l'altissimo abbia per voi lo stesso riguardo che avete avuto per me.
La leggenda narra che la signora fu truffata e che non ebbe mai indietro i propri soldi.
Ma ai fratelli Mastelli andò peggio: l'augurio della anziana signora si trasformò in una maledizione e miracolosamente i tre fratelli ed il loro servitore si trasformarono in statue di pietra.
Le statue furono messe in Campo dei Mori e tutt'ora rimangono a monito per gli imbroglioni ed i truffatori.