Palazzo Loredan in Campo San Stefano

Palazzo Loredana a Campo San Stefano

Palazzo Loredan a San Stefano

Palazzo Loredan a Campo San Stefano occupa una vasta area rettangolare tra due chiese, quella di San Vidal e quella di Santo Stefano degli Agostiniani. L'edificio ha due facciate, una più antica, molto lunga che si affaccia sul campo ed un'altra breve e mitica, che si rivolge verso la chiesa di San Stefano. 

La facciata lunga, più antica, è contrassegnata da un'elegante polifora con otto archivolti delimitati da nove colonne lisce corinzie, con un balcone continuo aggettante e balaustrata. La facciata era riccamente affrescata ma oggi, di quegli affreschi, non rimane nulla. 

Infine la facciata posteriore del grande edificio si affaccia sul Rio di San Vidal è quella più articolata con numerosissime finestre e balconi. 

La famiglia Loredan

La storia di questo palazzo è indissolubilmente legata a quella della famiglia che per quasi tre secoli vi abitò, i Loredan, appunto. 
Due furono i Dogi che dettero gloria a questa famiglia, il primo fu Leonardo, doge dal 1501 al 1521 ed il secondo fu Francesco, dal 1752 al 1762. 

Il doge leonardo loredan
Il Doge Leonardo Loredan ritratto da Giovanni Bellini: il viso affilato, glabro, con gli occhi scavati "tutto spirito e statura grande". Il quadro è oggi alla National Gallery di Londra.


Le fortune della famiglia iniziarono proprio con Leonardo che, prima di diventare Doge, accumulò un grande patrimonio grazie al commercio con il nord Africa e con il medio oriente. Una volta chiamato a diventare prima Procuratore di San Marco e successivamente Doge.

L'elezione a Doge avvenne il 2 Ottobre del 1501 quando Leonardo aveva 65 anni. Era, come detto, molto ricco ma anche raffinato e di carattere collerico.

Leonardo Loredan fu uno dei grandi Dogi della Repubblica, a lui dobbiamo la resistenza dopo la sconfitta di Agnadello, durante la guerra contro la Lega di Cambrai e la riconquista dei territori perduti.

 

Leonardo Loredan con quattro consiglieri
Ritratto del Doge Leonardo Loredan con quattro consiglieri - Giovanni Bellini - Museo dello Stato di Berlino. 

Il Doge lasciò la Serenissima in condizioni economiche floride ed inoltre dette avvio al rinnovamento architettonico-urbanistico della città. 

A lui dobbiamo molte opere tra cui, ad esempio,  la ristrutturazione dell'area dei mercati di Rialto e la ricostruzione del fondaco dei Tedeschi, sempre vicino a Rialto. 

L'acquisto del Palazzo Loredan

L'acquisto di Palazzo Loredan avvenne dopo la morte di Leonardo, ad opera del figlio che nel 1536 acquistò l'edificio tardo gotico appartenente ai Mocenigo in Campo San Stefano. 

Palazzo Loredan in campo San Stefano

È il 16 ottobre 1536 quando Lunardo (Leonardo) di Gerolamo Loredan da San Canciano acquista con permuta e conguaglio in denaro una gran parte della "casa da statio" a San Vidal da Domenego di Piero Mocenigo. L'acquisto viene fatto da Lunardo anche per conto dei suoi fratelli Antonio, Lorenzo, Andrea e Francesca Loredan, nipoti del doge Leonardo Loredan. 

Prima di Palazzo Loredan

Più che una abitazione l'acquisto dei Loredan è un complesso di case, un isolato.
Se osserviamo la pianta prospettica di Jacopo de Barbari l' insula Mocenigo appare con l'aspetto di tre edifici gotici a tre piani con tre ingressi separati sul campo.
Sono dunque edifici separati, costruiti in momenti diversi, con le leggo gotiche in facciata poste a piani diversi (quindi sono sfalsati anche i solai).

Non tutte le case Mocenigo passano ai Loredan con l'acquisto del 1536. La casa a nord, verso la Chiesa di Santo Stefano, rimane di proprietà dei Mocenigo e verrà acquistata solo nel 1589.

L'architetto di Palazzo Loredan

Della precedente fabbrica quattrocentesca oggi rimangono poche testimonianze perché l'edificio fu completamente ristrutturato. I lavori vennero affidati all'architetto Antonio Abbondi, detto lo Scarpagnino che già aveva lavorato, su incarico del Doge, proprio nei mercati di Rialto.

Leggi anche: Architetto Antonio Abbondi, detto Lo Scarpagnino

L'attribuzione non è certa, non ci sono documenti che la comprovano, anche se gli studiosi sono pressoché unanimi nel riconoscere la mano dell'architetto che si occupò di ultimare la Scuola Grande di San Rocco e di scolpire la Scala dei Giganti a Palazzo Ducale. 

Leggi anche: La Scuola Grande di San Rocco

La completa ricostruzione del palazzo avvenne negli anni tra il 1536 e il 1545, anno in cui muore il capofamiglia Lunardo lasciando un figlio minorenne.
Nel 1556 Francesco Sansovino descrive il palazzo "...bello et honorato grandemente".

La cosa che più colpiva del Palazzo era la decorazione ad affresco, ora completamente scomparsa, sulla lunga facciata che da sul campo. L'opera, realizzata da Giuseppe Porta detto il Salviati raffigurava episodi di storia romana, figure allegoriche, fregi e grottesche, con particolare evidenza alle vicende di Muzio Scevola che i Loredan dicevano essere il capostipite della famiglia. 

L'architetto Antonio Abbondio viene citato da Sebastiano Serlio -  nell'introduzione del IV Libro - come uno degli architetti principali di Venezia, il più esperto dei sistemi costruttivi veneziani e per questo uno dei più attivi.

La ristrutturazione di Palazzo Loredan

Lo Scarpagnino ingloba la corte che originariamente si trovava in mezzo alle costruzioni, creando un prospetto continuo verso il rio e verso il campo. La vera da pozzo rimane probabilmente nella sua posizione originale a testimonianza delle case preesistenti (reca uno stemma dei mocenigo) in quella che era la corte e che ora è l'androne.

Palazzo loredan, androne
Androne di Palazzo Loredan con lo scalone dello Scarpagnino

Al posto dello scalone esterno ad "L", l'architetto introduce un doppio scalone. Il doppio scalone, posizionato nell'androne dialoga con un porticato rinascimentale per un grande effetto scenico.

A metà delle due rampe di scale dei pianerottoli che danno accesso ai due mezzanini: due appartamenti indipendenti di abitazione per due membri della famiglia. 

Il piano nobile di Palazzo Loredan
Il Portego al piano nobile di Palazzo Loredan

Le due rampe proseguono poi per unendosi in un unica scala che sale al Portego del piano superiore. La soluzione dei parapetti con transenne marmoree è tipica dello Scarpagnino - la si ritrova nella Scala dei Giganti, nel palazzo dei Savi alle Decime di Rialto e nella Scuola di San Rocco - e così pure il motivo del cesto di frutta posto sul pilastro iniziale.

La facciata marmorea di Palazzo Loredan

Fra la fine del '500 e il '600 però la simmetria della facciata venne infranta con un ampliamento che diede al palazzo l'aspetto attuale.

Il 16 settembre 1589 L'abate Francesco Loredan acquista da Nicolò Mocenigo "...altra porzione di casa in soler e a pepian a S. Vidal..."

Fu così acquisita l'estrema porzione nord dell'isolato che fu demolito e ricostruito per essere accorpato al resto dell'edificio. E questo avvenne probabilmente nei primi anni del 1600.

Il prospetto sul campo venne allungato verso nord continuando l'architettura cinquecentesca, modificandone la simmetria, mentre il piccolo prospetto laterale verso nord fu rivestito in pietra d'Istria con un partito scamozziano a due ordini sovrapposti, eseguito dal Giovanni Girolamo Grapiglia.

facciata in marmo di palazzo loredan
La facciata in marmo di Palazzo Loredan

Palazzo Loredan oggi

L'edificio oggi ospita quello che è noto come il Pantheon Veneto: una celebrazione dei più importanti personaggi veneziani raffigurati con una collezione di 59 busti:

  • Paolo Sarpi frate dei Servi
  • Aldo Manuzio
  • Ugo Foscolo
  • Caterina Cornaro
  • Tiziano Vecellio
  • Tintoretto
  • Giambattista Tiepolo
  • Vincenzo Scamozzi
  • Andrea Palladio
  • e molti altri tra cui dogi, compositori, comandanti da mar...

Dal 1891 è anche la sede dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti che ha permesso la raccolta di circa 200.000 volumi nella bellissima biblioteca. 

Nel 1982 l'edificio è stato finemente restaurato e presenta alcuni tra i più bei pavimenti alla Veneziana che io abbia visto in città.

 

Le Veneziane del piano nobile

Lo scalone in marmo e dettaglio dei pianerottoli

Un delizioso terrazzo alla Veneziana

Forse ti potrebbe interessare...