Temanza Tommaso
Architetto e ingegnere (Venezia 1705 - Venezia 1789)
Studi
Nasce a Venezia il 9 marzo 1705 da Antonio, architetto anch'esso. Studia filosofia a Venezia con Nicolò Concina, geometria, matematica e «meccanica particolare dell'architettura» a Padova con il marchese Giovanni Battista Poleni.
Prime attività
Fu attivo come ingegnere civile e militare della Repubblica Veneta: nel 1727 fu nominato assistente degli ingegneri del Magistrato alle Acque, nel 1742 diventa perito dello stesso al posto di Bernardino Zendrini e in questo suo ruolo ricostruì il famosissimo ponte coperto palladiano di Bassano nel 1748-1750, presiedette allo scavo dei canali presso Lizza-fusina, portò a compimento la realizzazione dei Murazzi nel 1751-1755 e teneva sotto controllo i fiumi dello stato che si immettono nelle lagune.
Discepolo di Palladio
Studioso di Andrea Palladio, contribuì sia con gli scritti (Vita di Andrea Palladio, 1762; Vite dei più celebri architetti e scultori veneziani, 1778), sia con le sue realizzazioni architettoniche (chiesa di Santa Maria Maddalena a Venezia, 1748; facciata di Santa Margherita a Padova, 1750), all'orientamento palladiano del primo neoclassicismo veneto.
Controverse fortune
I contemporanei spesso lo criticarono duramente, in particolare il frate francescano veneziano Carlo Lodoli si accanì particolarmente contro la facciata della chiesa di Santa Margherita in Padova e poco ci mancò che riuscisse a farla abbattere appena compiuta. Eppure Temanza fu uno dei pochi architetti del suo tempo ad approfondire il problema del proporzionamento di un edificio, in modo da ottenere unità e armonia architettonica, in termini scientifici e relativistici, cioè in rapporto agli angoli visuali.
Il 14 giugno 1789 mori a Venezia e venne seppellito nella sua chiesa della Maddalena.
Opere
Tra le sue opere veneziane più importanti effettivamente realizzate: la cappella Sagredo nella chiesa di San Francesco della Vigna (1743), la chiesa di San Servolo (1747), la chiesa di Santa Maria Maddalena (1760-1778), la loggia nel giardino di Palazzo Zenobio (1773-74), la cella campanaria della chiesa di San Giuliano (1773-1775)