La Chiesa della Maddalena
La chiesa originaria
Presso il canale omonimo sorse la chiesa di Santa Maria Maddalena, fondata intorno al 1220 dalla famiglia Baffo che qui aveva costruito fin dal X secolo la sua casa fortificata. È anzi probabile che il campanile fosse stato ricavato dalla struttura di una delle torri dei Baffo, posta all'incrocio di due canali, uno dei quali venne interrato fin dal 1398.
L'immagine che il de' Barbari ci ha tramandato, nella sua famosa mappa che rappresenta Venezia nel 1500, mostra la tozza struttura quadrata del campanile, con la canna percorsa da lesene, cella campanaria aperta da trifore e tetto a falde. Accanto sorge la chiesa con facciata a capanna e con la parte absidale prospettante il canale.

La ricostruzione
All'inizio del XVIII secolo, notizie per la verità assai vaghe e poco credibili parlano di un rinnovamento dell'edificio e della parte terminale del campanile. Tali restauri non dovettero comunque interessare troppo la struttura della chiesa se, verso il 1760, essa venne completamente demolita per far posto ad una nuova fabbrica che doveva sorgere sulla stessa area.
Il progetto fu affidato a Tommaso Temanza, storico e scrittore di cose d'arte, nonché parente del Tirali e dello Scalfarotto.
Temanza ed il neoclassicismo
L'artista, rigorosamente fedele in tutte le sue costruzioni ai canoni classici, può considerarsi il maggior rappresentante, oltre che l'iniziatore, del neoclassicismo veneziano che annovera tra i suoi seguaci anche quel Gian Antonio Selva, allievo preferito del Temanza, ideatore tra l'altro del grande arco d'ingresso ai Giardini a Castello e stolido distruttore di tanti antichi monumenti veneziani. Questa corrente artistica non ebbe tuttavia vita lunga, e scomparve definitivamente con l'arrivo dei francesi a Venezia e l'avvento dell'epoca napoleonica.
La ricostruzione della Chiesa
Della chiesetta originale, risalente al 1200, non rimase più niente quando nel XVIII secolo si decise di riedificarla completamente. Probabilmente lo stato della chiesa originaria era davvero precario.
L'architetto e storico dell'arte appassionato dello stile Neoclassico, Tommaso Temanza, che si occuperà della ricostruzione sceglierà poi di essere sepolto in questa chiesa.

Il progetto della Chiesa
Il Temanza progettò per la chiesa della Maddalena un edificio a schema planimetrico centrale, a pianta perfettamente circolare, che assume all'interno forma di esagono.
In corrispondenza di ogni vertice della figura geometrica, due colonne binate con interspazio ornato da rilievi marmorei e statue entro nicchie, accentuano il chiaroscuro lungo il perimetro creando momenti prospettici di poco rilievo ma di estrema incisività nelle quattro cappelle radiali contrapposte, inquadrate da ampi archi a tutto sesto. Sul muro di fondo di ogni cappella è posto l'altare tra due colonne corinzie che sostengono un timpano triangolare.
Il presbiterio e la sacrestia sono contenuti nei corpi di fabbrica posteriori in aggetto. Il primo ambiente, che si apre sul lato opposto all'ingresso e mantiene le stesse caratteristiche architettoniche delle altre cappelle, è costituito planimetricamente da un quadrato affiancato da esedre semicircolari. La sacrestia, collegata al presbiterio attraverso un piccolo atrio di sezione poligonale, si sviluppa in diagonale sul lato sinistro della chiesa, verso il canale, con pianta di forma perfettamente rettangolare.
L'ingresso principale, preceduto da una breve gradinata al pari di quello laterale verso il canale, ha un pronao raccolto e appiattito sul muro perimetrale con due colonne binate ai lati sostenenti l'architrave e il frontone.
La costruzione della Chiesa
I lavori iniziarono nel 1763 e si conclusero nel 1790, 7 anni prima della caduta della Repubblica per mano dei francesi.
Fu l'ultima chiesa costruita nell'epoca della Serenissima.
La conclusione dei lavori, dopo la morte dell'architetto, fu seguita dal famigerato Gianantonio Selva, discepolo del Temanza e responsabile di alcune opere sciagurate tra cui la spoliazione e devastazione della Chiesa della Carità per farne aule scolastiche per l'accademia delle belle arti, e zone espositive per il Museo dell'accademia.

Chiese a pianta circolare a Venezia
La chiesa è una delle tre chiese veneziane a pianta circolare, le altre due sono San Simeon Piccolo e la Basilica della Salute.
All'interno assume una forma esagonale.
In corrispondenza di ogni vertice dell'esagono, all'interno, si ergono due gigantesche colonne binate e relative nicchie all'interno delle quali trovano posto statue devozioni.
L'antico campanile rimase isolato dopo la riedificazione della chiesa e venne abbattuto nel 1881.
Le foto sono state realizzate a Settembre 2017 in occasione dell'apertura al pubblico della Chiesa durante la Biennale d'Arte. La chiesa è solitamente chiusa al pubblico e non vi si svolgono cerimonie religiose.
Simboli massonici della Chiesa della Maddalena
Questa chiesa incuriosisce per alcuni particolari: il simbolo sopra alla porta di ingresso è un occhio inserito all'interno di un triangolo simbolo, secondo alcuni, decisamente massonico. Inoltre il motto scritto sul frontone "sapiente aedificavit siti domum" che si può tradurre con "la sapienza ha edificato la propria casa", è decisamente troppo laico per una chiesa: la sapienza, la saggezza viene ad assumere una importanza superiore a quella della religione.

A questo si aggiunga che nell'epoca di edificazione della chiesa ed in quel quartiere specifico, la massoneria ed il razionalismo illuminato erano in pieno e vigoroso sviluppo. In quel quartiere abitavano Andrea Memmo, procuratore di San Marco, con i fratelli Bernardo e Lorenzo che oltre a far combriccola con il poco di buono del Casanova, si dilettavano di studi illuministici.

Anche la pietra tombale del Temanza, che si trova prima della porta di uscita dalla chiesa, riporta tre simboli massonici: il compasso, il righello e la squadra.