Chiesa di Sant'Angelo a Venezia, demolita

Chiesa di Sant'Angelo a Venezia

La Chiesa di Sant'angelo a Venezia

La Chiesa di Sant'Angelo fu una degli edifici religiosi vittime dei decreti Napoleonici di soppressione di Chiese, Monasteri e Conventi, di cui parlo qui:

Leggi anche: Chiese soppresse e demolite durante il dominio napoleonico

La chiesa aveva origini antichissime e fu più volte restaurata fino, appunto, al decreto del 1807 con il quale Napoleone soppresse anche questa chiesa che fu poi demolita nel 1837. 

Chiesa di Sant'angelo nella mappa di Jacopo Barberi

 

La chiesa è rappresentata nella prima immagine di questa pagina che rappresenta una veduta del Canaletto ma risulta anche presente in un quadro di Gabriele Bella nella collezione Querini Stampalia.

La chiesa

La chiesa di San Michele Arcangelo, chiamata dal popolo "Sant'Angelo", venne chiusa il 24 ottobre 1810 e ridotta a magazzino, prima d'essere demolita nel 1837.
Sorgeva sul margine del canale, e copriva la vista di gran parte del convento di Santo Stefano che oggi si affaccia su campo Sant'Angelo ed è sede della Guardia di Finanza. 

La facciata della chiesa era semplicissima, con tre finestroni a mezzaluna, uno dei quali coperto dall'alto campanile quadrangolare a cuspide conica.

 

Un campanile sfortunato

Il campanile era crollato nel 1347, "dopo che da sole ebbero suonato le campane".
Nel 1455, vedendolo molto inclinato, lo si era voluto far raddrizzare da un architetto bolognese specializzato in simili operazioni, probabilmente Bartolomeo di Fioravante da Bologna detto Aristotele, ma dopo un giorno e una notte dall'operazione era rovinosamente precipitato sul monastero degli agostiniani di S. Stefano, ammazzando due frati.
Venne ricostruito nel 1456 da un certo Marco de Furi; ma di nuovo lo rovinò il fulmine il 3 luglio 1487, e lo si dovette restaurare ancora una volta.

 

Nascita della chiesa

La Chiesa sembra sia stata fondata nel 920 ad opera delle famiglie Morosini e Lupanici, venne distrutta nel grande incendio del 1105, e quindi rifabbricata con i denari lasciati dal pievano Michele Davanzo nel 1431, restaurata nel 1631 a cura del parroco Francesco Lazzaroni, e poi ancora nel 1685, dopo un incendio che l'avrebbe danneggiata il 26 luglio di quell'anno.

 

La fondazione a supporto dei veterani

La chiesa di Sant'Angelo aveva a lungo ospitato una provvida istituzione, fondata dal Senato nel Trecento "a sollievo dei poveri vecchi veterani navali" origine e matrice della cosiddetta "Scuola dei Zotti', o degli Zoppi, cioè degli invalidi, che ebbe poi lì presso la propria autonoma sede sociale, ancora esistente in campo S. Angelo, sotto il vocabolo della SS. Annunziata.

 

Gli altari ed il Tiziano

La chiesa aveva ben nove altari "assai ben disposti, e fabbricati con scelti marmi, adorni di belle Pitture".La più famosa tra queste era certo la Pietà, ultima opera di Tiziano, che l'aveva lasciata incompiuta morendo. Terminata reverenter dal Palma, la tela è oggi al museo delll'Accademia di Venezia: a Sant'Angelo, era esposta sulla parete laterale destra della cappella del Santissimo Sacramento. 

 

I pezzi salvati

L'altare fu venduto, prima della demolizione, alla chiesa parrocchiale di Pieve di Solito. Il tabernacolo venne invece portato nella vicina chiesa di San Stefano, assieme alle statue del Redentore e di due angeli e ad un rilievo che faceva parta integrante dell'altare. Sempre a San Stefano fu portato il fonte battesimale in pietra di paragone. Il salvataggio di quelle opere lo dobbiamo all'ultimo sacerdote di Sant'Angelo, Don Luigi Angeli, che divenne poi parroco della parrocchia di San Stefano. 

 

Opere di cui si sono perse le tracce

Purtroppo sono molte le opere di cui si sono perse le tracce. Alcuni testi sostengono vi fosse, all'interno, una cena del Tintoretto, una "Madonna con alcuni santi" di Giovanni Bellini, e un quadretto "Madonna della pietà con vari santi" ritenuto della scuola di Tiziano. Furono perduti anche i sepolcri contenuti all'interno tra cui quello di Giacomo Cimarosa, compositore, Teofilo Morosini, procuratore di San Marco ed altri letterati e figure pubbliche. Di molte sculture, tra cui quella raffigurante l'Arcangelo Michele collocato nella porta laterale della chiesa, ci sono rimasti solo i disegni. 

Il campo dov'era la Chiesa di San Michele Arcangelo

Della Chiesa dedicata a San Michele Arcangelo rimane solo il nome del campo (Campo Sant'Angelo) ed una targa che la ricorda. Oltre al dipinto del Canaletto, riporto qui di seguito un disegno di G. Pividor in cui si vede bene la Chiesa, il campanile e la vicina chiesetta di Sant'Angelo agli zoppi.

La Chiesetta di Sant'Angelo degli zoppi. 

È una chiesetta minuscola, senza fronzoli, con l'interno semplice e silenzioso che invita al raccoglimento ma dove si puo' immirare un bel crocifisso ligneo,alcune belle tele e una Via Crucis. La chiesetta fu fondata nel 920 con gli "schei" della nobile famiglia Morosini come oratorio privato e il 1 novembre 1392 fu data in concessione alla Scuola degli Zoppi, probabilmente una Confraternita formata da marinai dell'Arsenale disabili.

Chiesetta di Sant'Angelo degli Zoppi

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