"Quando, per la prima volta, si scorgeva l'oscuro Rialto protendere lento l'arco imponente da dietro il Palazzo dei Camerlenghi, quella curva strana, così delicata, così adamantina, massiccia come bocca d'antro, aggraziata come arco appena teso..."
John Ruskin - Le Pietre di Venezia
Rialto
Se Piazza San Marco è considerata "il più bel salotto del mondo" e gli edifici che la circondano rappresentano il potere legislativo, giudiziario e politico della Serenissima, è la zona di Rialto quella che, sin dal primo insediamento urbano, ha sempre costituito il nucleo della vita quotidiana di Venezia. È in questa piazza che avvenivano gli scambi, i traffici, i commerci ed è da qui che partirono le ardite imprese che hanno reso la Repubblica grande e prosperosa nei secoli.
Il simbolo di questa zona è senza dubbio il celeberrimo ponte che è diventato anche uno dei simboli di Venezia nel mondo.
Il ponte di Rialto non solo è un monumento edilizio ma rappresenta in sintesi la Venezianità e lo scopriremo raccontando la sua storia.
I ponti a Venezia
Per molti anni i ponti a Venezia furono pochissimi e solamente in legno. I Veneziani si spostavano con barche e gondole ed i ponti non erano così importanti.
I primi ponti in mattoni, cemento e pietra iniziarono ad apparire tra il 14mo ed il 15mo secolo. I vantaggi sono evidenti: i ponti in muratura non avevano bisogno della manutenzione richiesta per quelli in legno.
I ponti in muratura richiesero, però, l'utilizzo della forma ad arco per sostenerne il peso nel mezzo e quindi si rese necessario l'apprendimento di una tecnica di realizzazione delle fondazioni che dovevano sopportare la spinta laterale tipica delle strutture ad arco, che non potevano essere rette dal suolo fangoso della laguna.
I veneziani svilupparono innovative tecniche di realizzazione delle fondazioni e, come vedremo, queste tecniche saranno fondamentali per costruire il ponte di Rialto che rimane, nonostante gli oltre 400 anni di età, il più clamoroso esempio di passaggio dalle costruzioni in legno a quelle in pietra.