La chiesa dei Tolentini a Venezia

Facciata della chiesa dei Tolentini, Venezia

La Chiesa dei Tolentini, Venezia

Fondazione dell'Ordine dei Teatini

L'ordine dei Chierici Regolari Teatini era stato fondato a Roma nel 1524 da San Gaetano da Thiene e da Giovanni Pietro Carafa, il futuro Paolo IV. Nel 1527, a seguito del famoso sacco di Roma per mano delle truppe lanzichenecche di Carlo V imperatore di Spagna condotte da Carlo di Borbone, la congregazione fu costretta ad abbandonare la città devastata ed a cercare rifugio nell'Italia settentrionale. Giunse così nel territorio della Repubblica di Venezia, probabilmente confortata in tale scelta dall'appoggio che la stessa Serenissima aveva dato al papa Clemente VII.

Insediamento a Venezia

Giunti a Venezia, i Teatini si stabilirono nella parrocchia di San Pantalon e dedicarono la loro nuova sede a San Nicolò da Tolentino. Diventato questo piccolo edificio la loro sede definitiva, i frati dedicarono i primi anni della loro permanenza a Venezia alla riorganizzazione anche amministrativa dell'ordine. Nel 1591, reperiti i fondi necessari, decisero di dare nuova e più decorosa veste architettonica alla loro sede veneziana con la costruzione di una grande chiesa e di un altrettanto vasto monastero annesso al tempio, il cui progetto fu affidato all'architetto Vincenzo Scamozzi.

Progettazione della Chiesa

Nella ideazione della chiesa, lo Scamozzi ebbe sicuramente presenti i modelli dell'architettura religiosa dell'Italia centrale, in particolare quelli romani che gli stessi Teatini mostravano di prediligere e che probabilmente in qualche modo imposero all'artista. Il disegno, dopo qualche discussione, venne accettato e i lavori iniziati subito dopo.

Deterioramento dei Rapporti con lo Scamozzi

I rapporti tra lo Scamozzi e i frati andarono tuttavia presto deteriorandosi fino a culminare in una aperta lite e alla conseguente interruzione di ogni rapporto. Sembra che il motivo principale della controversia siano stati i metodi costruttivi con i quali l'artista intendeva condurre i lavori ma anche le spese eccessive che egli imponeva di conseguenza ai frati. La controversia ebbe una notevole risonanza in città tanto più che il povero Scamozzi, accusato di vera e propria incompetenza, andava a lamentarsi nella bottega del «tajapiera» Melchisedech, padre del Longhena, frequentata dal mondo artistico veneziano.

Completamento della Costruzione

I padri Teatini decisero di portare a termine la costruzione in proprio, avvalendosi forse dell'abilità di qualche frate e dell'esperienza delle maestranze impegnate nei lavori. Seguirono però ancora il modello scamozziano benché i Temanza affermi che numerose furono le modifiche apportate. Il patriarca di Venezia Matteo Zane consacrò la chiesa dei Tolentini nel 1602.

Costruzione del Convento

Contemporaneamente si era posto mano alla costruzione del convento il cui vasto ed elegante chiostro trovò ubicazione quasi a ridosso del presbiterio, sul lato sinistro. I lavori proseguirono per alcuni decenni dopo la consacrazione della chiesa e il monastero andò arricchendosi di numerosi ambienti. Oltre i dormitori dei frati raccolti intorno al chiostro su due piani, un lungo corpo di fabbrica innestato con il lato minore al resto della costruzione e circondato da giardini ed orti, ospitava il refettorio al piano terra e la biblioteca al primo piano. La notevole ampiezza ed altezza di entrambi gli ambienti, che possiamo vedere rappresentati in due incisioni del Coronelli completi dei loro arredi e delle decorazioni pittoriche e architettoniche, mettono in evidenza l'importanza e la ricchezza raggiunte dall'ordine dei Teatini nella prima metà del Seicento dopo appena un secolo di permanenza a Venezia.

Attribuzione dell'Architettura

L'attribuzione di questo complesso architettonico allo Scamozzi, malgrado le numerose e sicure notizie di cui disponiamo, diventa, alla luce degli avvenimenti che accompagnano l'edificazione della chiesa, attendibile soltanto per la parte che concerne lo schema planimetrico e volumetrico generale al quale l'artista ebbe sicuramente la possibilità di dedicarsi nei quattro anni che trascorsero tra la commissione del lavoro e il suo licenziamento. Impossibile è invece stabilire con certezza la mano dell'artista nelle soluzioni architettoniche particolari e quanta parte del progetto originario sia stata realizzata.

Interno della Chiesa

L'interno della chiesa è ad un'unica ampia navata con tre cappelle laterali suddivise da setti murari e aperte sulla navata da archi, decorati sull'estradosso. Le pareti sono scandite su entrambi i lati da pilastri corinzi su cui si appoggia la trabeazione mediana; nella parte superiore si apre una serie di finestre semicircolari che permettono una buona illuminazione dell'ambiente. Sul transetto, la cui ampiezza è ridotta da elementi strutturali d'angolo, si alzava la cupola di cui oggi rimane solo il tamburo, poiché essa venne demolita nel Settecento forse per ragioni di carattere statico. Lo spazio fu chiuso con un soffitto piano affrescato da Gerolamo Mengozzi Colonna e Matteo Bortoloni, e coperto da un semplice tetto di tegole.

Decorazione e Cappelle

L'estremità dei bracci del transetto racchiude due grandi cappelle i cui altari, assieme a quelli delle cappelle laterali minori, furono eretti nel corso del Seicento a spese di facoltose famiglie veneziane. La forma di rettangolo allungato molto profondo del presbiterio è di evidente derivazione classica. L'altar maggiore, dietro il quale trovava posto il coro dei frati, fu commissionato nel 1661 a Baldassare Longhena che si avvalse dell'opera scultorea di Giusto Le Court, artista che ritroviamo al fianco del maestro nella decorazione della basilica di Santa Maria della Salute. Nel 1671 l'interno della chiesa poteva dirsi terminato. Dovevano tuttavia trascorrere altri trenta anni prima che venisse affrontato il problema della facciata, rimasto fino ad allora insoluto malgrado l'esistenza di alcuni progetti lasciati dallo Scamozzi.

Completamento della Facciata

Nel 1701 il lascito del nobile Alvise Da Mosto diede la possibilità ai frati di portare finalmente a compimento la loro chiesa. Il disegno della facciata fu affidato ad Andrea Tirali che vi lavorò continuamente, già prevista dallo Scamozzi che aveva sopraelevato il livello del pavimento della chiesa rispetto al piano del campo, ispirandosi a modelli palladiani, e presentò diverse soluzioni che, mantenendo fisso il pronao, si diversificavano nella parte superiore. Infatti, alcuni disegni mostrano un secondo ordine a loggiato coperto concluso da un frontone, altri un coronamento a terrazza del pronao con balaustra ornata da statue e grandi finestre nell'ordine superiore. In fase di realizzazione si adottò per ragioni economiche la soluzione più semplice che prevedeva il pronao sormontato da frontone, e un rivestimento marmoreo della parte superiore della facciata che non venne però mai portato a termine.

Sistemazione Esterna

Dello stesso Tirali è la sistemazione della balaustra sul rio dei Tolentini e dell'approdo a gradinata che ricorda in certo modo il tipico ambiente delle ville dell'entroterra veneto.

Complesso della Chiesa e del Monastero

Il complesso della chiesa e del monastero dei Tolentini si sviluppava su un'area compresa tra il rio dei Tolentini e il rio delle Muneghette affacciandosi direttamente su quest'ultimo; al contrario, lascia un ampio spazio sul primo a costituire il sagrato che edifici lungo due lati definiscono e concludono. Nella parte destra, l'area adibita a orti e giardini si è in parte mantenuta, mentre a sinistra, le alte case che arrivano quasi a ridosso della chiesa, vennero ampliandosi ed elevandosi nell'Ottocento fino a coprire parzialmente la vista della facciata e lo sviluppo della gradinata.

The Church of the Tolentini, Venice

Foundation of the Order of Theatine Clerics

The Order of Theatine Clerics was founded in Rome in 1524 by Saint Gaetano da Thiene and Giovanni Pietro Carafa, the future Pope Paul IV. In 1527, following the infamous Sack of Rome by the Landsknecht troops of Charles V, Emperor of Spain, led by Charles of Bourbon, the congregation was forced to leave the devastated city and seek refuge in Northern Italy. They eventually reached the territory of the Republic of Venice, probably encouraged by the support the Serenissima had given to Pope Clement VII.

 

Settlement in Venice

Upon arriving in Venice, the Theatines settled in the parish of San Pantalon and dedicated their new headquarters to Saint Nicholas of Tolentino. With this small building becoming their permanent home, the friars dedicated the early years of their stay in Venice to both spiritual and administrative reorganization of the order. In 1591, having secured the necessary funds, they decided to give their Venetian seat a new and more decorous architectural appearance with the construction of a large church and an equally extensive monastery attached to the temple, the design of which was entrusted to the architect Vincenzo Scamozzi.

 

Design of the Church

In designing the church, Scamozzi certainly had in mind the models of religious architecture from Central Italy, particularly those from Rome, which the Theatines themselves showed a preference for and likely imposed on the artist to some extent. After some debate, the design was accepted, and construction began shortly thereafter.

 

Deterioration of Relations with Scamozzi

However, the relationship between Scamozzi and the friars quickly deteriorated, leading to an open dispute and the subsequent severing of all ties. The main reasons for the controversy seem to have been the construction methods Scamozzi intended to use, as well as the excessive costs he consequently imposed on the friars. This controversy had significant resonance in the city, especially since poor Scamozzi, accused of outright incompetence, went to complain in the workshop of Melchisedech, the "stonecutter," father of Longhena, frequented by the Venetian artistic community.

 

Completion of the Construction

The Theatine fathers decided to complete the construction themselves, perhaps using the skills of some friars and the experience of the workers already involved. They still followed Scamozzi's model, although Temanza notes that numerous modifications were made. The patriarch of Venice, Matteo Zane, consecrated the Church of the Tolentini in 1602.

 

Construction of the Convent

Simultaneously, work began on the construction of the convent, whose vast and elegant cloister was located almost adjacent to the presbytery on the left side. Work continued for several decades after the church's consecration, and the monastery was enriched with numerous rooms. Besides the friars' dormitories gathered around the two-story cloister, a long building attached with its smaller side to the rest of the structure, surrounded by gardens and orchards, housed the refectory on the ground floor and the library on the first floor. The notable size and height of both spaces, depicted in two engravings by Coronelli complete with their furnishings and pictorial and architectural decorations, highlight the importance and wealth achieved by the Theatine order in the first half of the 17th century, just a century after their arrival in Venice.

 

Attribution of the Architecture

The attribution of this architectural complex to Scamozzi, despite the numerous and reliable pieces of information we have, becomes reliable only for the part concerning the general planimetric and volumetric scheme, which the artist certainly had the opportunity to work on during the four years between the commission and his dismissal. However, it is impossible to determine with certainty his hand in the particular architectural solutions and how much of the original project was actually realized.

 

Interior of the Church

The church's interior consists of a single wide nave with three lateral chapels separated by wall partitions and opened to the nave by arches, decorated on the extrados. The walls are articulated on both sides by Corinthian pilasters supporting the median entablature; above, a series of semi-circular windows allow good lighting of the space. On the transept, whose width is reduced by corner structural elements, there was once a dome, of which only the drum remains today, as it was demolished in the 18th century, perhaps for static reasons. The space was then enclosed with a flat frescoed ceiling by Gerolamo Mengozzi Colonna and Matteo Bortoloni, covered by a simple tile roof.

 

Decoration and Chapels

The ends of the transept arms enclose two large chapels whose altars, along with those of the smaller side chapels, were erected during the 17th century at the expense of wealthy Venetian families. The shape of the elongated, deeply set presbytery is evidently of classical derivation. The main altar, behind which was the friars' choir, was commissioned in 1661 to Baldassare Longhena, who employed the sculptural work of Giusto Le Court, an artist we find alongside the master in the decoration of the Basilica of Santa Maria della Salute. By 1671, the church's interior could be considered finished, although another thirty years would pass before the unresolved issue of the facade was addressed, despite some projects left by Scamozzi.

 

Completion of the Facade

In 1701, the bequest of the noble Alvise Da Mosto finally allowed the friars to complete their church. The design of the facade was entrusted to Andrea Tirali, who worked on it continuously, following a design initially conceived by Scamozzi, who had raised the church floor level above the campo, inspired by Palladian models. He presented various solutions, all maintaining a fixed pronaos but differing in the upper part. Some designs showed a second covered loggia order topped by a pediment, others a terrace crowning the pronaos with a balustrade adorned with statues and large windows in the upper order. For economic reasons, the simplest solution was adopted during construction, featuring a pronaos topped by a pediment and a marble cladding for the upper facade part, which was never completed.

 

External Arrangement

Also by Tirali is the arrangement of the balustrade on the Tolentini canal and the stepped landing, reminiscent in some way of the typical setting of villas in the Veneto hinterland.

 

Complex of the Church and Monastery

The complex of the church and monastery of the Tolentini was developed over an area between the Tolentini canal and the Muneghette canal, directly facing the latter; conversely, it leaves a wide space on the former to form the forecourt, defined and enclosed by buildings along two sides. On the right, the area designated for gardens and orchards has been partially preserved, while on the left, the tall houses that have grown close to the church were expanded and elevated in the 19th century, partially obscuring the view of the facade and the development of the steps.

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