L'Ala Napoleonica (o procuratie nuovissime) Piazza San Marco, Venezia: i pavimenti.

Foto dell'ala napoleonica di fronte alla Basilica di San Marco

L'ala napoleonica fu voluta da Napoleone che fece distruggere la chiesa di San Gemignano, progettata da Jacopo Sansovino, per realizzare lo scalone e la sala da ballo. 

 

Ala Napoleonica
Come era, prima di essere distrutta da Napoleone, la Chiesa di San Gimignano e la congiunzione tra le procuratie Nuove e le procuratie Vecchie.

Un Palazzo Reale per Napoleone

Come scrive Alvise Zorzi, nel primo dei due tristi volumi denominati Venezia scomparsa: "è molto poco verosimile che quest'ultima decisione sia stata presa personalmente da Napoleone, fra l'altro non ancora venuto a Venezia; lo si può scagionare, almeno, della demolizione della Chiesa di San Gemignano". 

La decisione a cui si riferisce è quella di trasformare le procuratie nel Palazzo Reale per l'imperatore francese che fu presa, probabilmente, dai suoi sottoposti e dall'architetto reale Giovanni Antolini. Fortunatamente, questi, evitarono di trasformare in Palazzo Reale, il Palazzo Ducale, che fu salvato, così, da chissà quali scempi. 

Ma questa fortuna costò cara a Venezia: l'architetto Antolini, che amava le soluzioni radicali, trovò che un Palazzo Reale aveva urgente ed assoluto bisogno di due cose: uno scalone "adeguato all'importanza dell'officio", ed un salone da ballo. 

Ala Napoleonica: la distrutta chiesa del Sansovino
Nei portici dell'ala napoleonica una lapide ricorda la Chiesa di San Geminiano demolita. 

 

La soluzione individuata da Architetto e dirigenti fu quella di di distruggere la Chiesa del Sansovino che chiudeva armoniosamente Piazza San Marco, in quanto fungeva da raccordo tra le procuratie vecchie con le nuove, separando elegantemente i due stili costruttivi.

 

Demolizione della Chiesa e costruzione dell'ala napoleonica

Secondo il Temanza, architetto e storico d'arte, "in quest'opera studiò il Sansovino di superare sé stesso (...) Ordinò tutte le parti di essa con tal gentilezza e proporzione che da ogni intendente è sommamente commendato. Con eguale maestra condusse anche la facciata ripartita in due ordini con bella porta nel mezzo e colle finestre proporzionate fra gli intercolunni laterali".

Ma nonostante le molte resistenze l'architetto Antolini decretò la demolizione che avvenne a maggio del 1807 ed iniziò a costruire la nuova ala. A lavori ultimati l'edificio sembrava un "casermone" composto da "due pezzi malamente accozzati", come scrive l'abate Butta Calice.

 

Ala Napoleonica: la lapide che ricorda la Chiesa e lo scalone per il quale fu demolita
Ala Napoleonica: la posizione della lapide che ricorda la Chiesa e lo scalone per il quale fu demolita

 

L'ala napoleonica dell'Antolini, che costò la demolizione della Chiesa, venne abbattuta nel 1810 ed il nuovo progetto fu affidato all'architetto Giuseppe Soli che condusse a termine l'attuale, sgraziato, edificio.

Criticato anche all'epoca venne tentato un miglioramento dal Selva che propose la demolizione dell'ultimo piano sostituendolo con una balaustra ornata da statue, come quella della Libreria del Sansovino, opera che non fu realizzata. 

Ala napoleonica a Venezia
Vista dell'ala napoleonica da una finestra delle Procuratie Vecchie

 

Nel 1814 in molti auspicavano la totale demolizione dell'ala napoleonica e la ricostruzione della situazione precedente, compresa la riedificazione della Chiesa del Sansovino.
Insomma si voleva riportare la situazione a com'era prima.

Tra i più accesi sostenitori di questa opzione l'architetto Antonio Ruggia il quale, però, profetizza che "non sarebbe mai stato fatto".
D'altronde tutti gli interni della chiesa, tra i più fastosi di Venezia, erano stati in parte dispersi ed in parte venduti ed era ormai impossibile recuperarli.

 

L'ala napoleonica oggi

Oggi ospita l'ingresso, con lo scalone napoleonico, al Museo Correr. Ci si può accedere anche per prendere un caffè alla caffetteria del Museo che offre una meravigliosa vista su Piazza San Marco. 

Nelle gallery che seguono i pavimenti interni che puoi vedere nei locali dell'ala Napoleonica: 

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