Da Chiesa ad Accademia delle Belle Arti
Con il decreto del 12 Febbraio 1807 il governo Francese dotava Venezia di un'Accademia di Belle Arti, intesa come una vera e propria scuola. E fin qui tutto bene. Il problema sorse quando si dovette assegnare una sede a codesta nuova scuola. Dopo varie consultazioni si scelse la Chiesa di Santa Maria della Carità assegnandone la ristrutturazione al famigerato architetto Giannantonio Selva.
L'architetto propose, nientemeno, di dividere la chiesa in lunghezza ma anche in altezza, ricavandone 7 locali all'interno, grazie ad un "soppalco", e di elevare un doppio porticato lungo il fianco della chiesa verso il convento.
Il risultato fu la devastazione di una delle più belle chiese gotiche veneziane ed anche del bel cortile interno, progettato dal Palladio e che anche Goethe aveva voluto visitare in quanto conosciuto come una delle meraviglie di Venezia.