Il Barocco Veneziano
Indubbiamente il Barocco nasce a Roma, grazie a due grandi e difformi personalità, quella di Gian Lorenzo Bernini, pittore, scultore e architetto e di Francesco Castelli, meglio conosciuto come il Borromini.
Le loro opere identificano le due anime opposte del primo Barocco: la prima che discende dal classico innovandolo e, la seconda, rivoluzionaria, fantastica ed a volte irrazionale.
Da Roma lo stile arriverà anche a Venezia, portando anche qui i caratteri che lo identificano.
Caratteristiche distintive del Barocco
Le caratteristiche di questo stile sono:
- una volontà, specie negli edifici religiosi, di celebrare il trionfo, di superare gli anni bui dell'inquisizione.
- l'intento "anticlassico" e l'abbandono del linguaggio rinascimentale
- la decorazione insistita, esuberante, che prevale sul fatto costruttivo
- il ricorso frequentissimo alla linea curva anziché alla retta
- una collaborazione, sempre fastosa, tra architettura, scultura e pittura
- l'intento di meravigliare lo spettatore, con un gusto del teatrale
Il barocco a Venezia
La più sensazionale delle architetture barocche Veneziane è indubbiamente la Chiesa di Santa Maria della Salute opera eccezionale tanto in senso dimensionale quanto per qualità intrinseca, cui va pure riconosciuta la capacità di essersi inserita in un ambiente impareggiabile - il bacino di San Marco - assumendo comunque il ruolo di comprimaria importanza. L'architetto della Salute è Baldassarre Longhena. Aveva solo 33 anni quando iniziò la costruzione e certamente era dotato di grande sicurezza e di esuberante fantasia, al punto di dar vita ad un impianto (ottagonale con ambulacro attorno) unico a Venezia.
Gli architetti barocchi Veneziani
Il Longhena è senza dubbio il massimo rappresentante del Barocco Veneziano, grazie anche ai suoi Palazzi Rezzonico e Pesaro, lungo il Canal Grande.
Gli altri protagonisti di questa epoca e di questo stile sono:
- Giuseppe Benoni e la sua "Dogana da Mar" (1677-1677)
- Alessandro Tremignon e la facciata della Chiesa di San Moisè (1668) e quella di Palazzo Labia
- Giuseppe Sardi e la facciata della Chiesa di Santa Maria del Giglio, detta Santa Maria Zobenigo (1678-1683) quella di San Lazzaro dei Mendicanti e quella della Chiesa degli Scalzi.