Architettura Gotica Veneziana
Poco sappiamo dei primi edifici degli ordini mendicanti a Venezia soppiantati poi dalle grandi chiese successive. Quello che sappiamo è che le autorità governative dell'epoca furono lungimiranti nel donare agli ordini dei luoghi in aree vuote o bisognose di risanamento della città. L'obiettivo è quello di favorire un programma di espansione urbanistica e creare dei poli di attrazione al di fuori dal centro cittadino.
Sia il fondo concesso ai Dominicani che quello concesso ai Francescani sono terreni da bonificare. Il primo viene descritto come "in parte ancora sommerso e soggetto al riflusso della marea" edilizia secondo occupato dal "lago Badoer", uno specchio d'acqua che fu presto bonificato dai Francescani. Le stesse condizioni trovarono gli Agostiniani che per costruire la Chiesa di San Stefano dovettero bonificare una "terra vacua", cioè bassa e soggetta ad inondazioni.
Le prime due grandi cattedrali a sorgere saranno, in contemporanea, Zanipolo ed i Frari, che cambieranno per sempre lo skyline della città con la loro enorme mole.
La Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo dei Frati Domenicani
La Basilica di San Giovanni e Paolo (San Zanipolo per i Veneziani) è una delle chiese più ricche di opere d'arte e soprattutto di tombe di Dogi e di altre persone importanti per la storia di Venezia.
Cominciate quasi contemporaneamente le chiese trecentesche dei Frari (1330) e di San Zanipolo (1333) rappresentano nella storia dell'architettura mendicante un caso emblematico di crescita parallela e dialettica tra i due cantieri, di una competizione punteggiata di reciprochi echi e riflessi.
Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari
Nel 1234 i frati francescani ricevono in dono da Giovanni Badoer un terreno a San Tomà dove verrà innalzata quella che oggi conosciamo come la Basilica dei Frari:
Il panorama delle grandi chiese trecentesche veneziane non sarebbe completo se non prendessimo in considerazione la grande chiesa di Santa Maria dei Servi. Impietosamente smantellata dopo le soppressioni napoleoniche, oggi è ridotta solo ad alcuni tratti del muro perimetrale, risparmiati per pochi metri di altezza. Si conserva, invece, l'annesso oratorio anticamente detto Cappella dei Lucchesi che sfuggì alle demolizioni ma dovette subire un discutibile restauro nella seconda metà dell'ottocento. Dalla pianta di Jacopo de Barberi sappiamo che il grande edificio spiccava nel contesto urbano come le due chiese sorelle (Frari e Zanipolo)
Chiesa dei Servi di Maria (distrutta)
La grande Chiesa Gotica ed il convento, in cui visse il grandissimo Fra' Paolo Sarpi, venne prima soppressa da Napoleone e poi depredata e smontata pezzo per pezzo. All'interno delle rovine, oggi, c'è un ostello che ospita giovani e studenti.
Chiesa di Santa Maria della Carità
La Chiesa di Santa Maria della carità, la storia di come è stata trasformata da edificio religioso gotico a deposito di capolavori requisiti durante il dominio napoleonico fino a diventare, oggi, parte del museo dell'Accademia
1) Storia di Venezia - Enciclopedia Treccani - 1994
2) L'architettura Gotica Veneziana - Istituto Veneto di Scienze, lettere ed arti - Venezia