Baldassarre Longhena, un architetto che ci ha regalato la basilica della salute a Venezia ed altre meravigliose costruzioni.
Baldassarre Longhena, biografia
Baldassarre Longhena, figlio di Melchisedech Longhen, nasce a Venezia nel 1597, .
Iniziò la sua attività artistica come scultore nella bottega del padre dove ebbe un ruolo non solo di scultore ma anche di segretario e contabile.
La vicinanza della bottega paterna con l'abitazione di Vincenzo Scamozzi consentì a Baldassarre di conoscere il famoso architetto, discepolo del Palladio, ed il suo trattato di architettura. Il Longhena studiò a fondo anche i "Quattro Libri" (qui la versione digitale dei Quattro Libri) del Palladio ed i trattati di Serlio.
Lo Scamozzi fu fondamentale per l'educazione architettonica del giovane Longhena.
A seguito della morte del padre, il giovano Baldassarre, a soli 21 anni divenne titolare della bottega.
Oltre a piccoli lavori la bottega si aggiudica il cantiere delle Prigioni Nuove sotto la direzione del proto della repubblica Bartolomeo Manopola.
Questa fu la sua prima esperienza di un vero, importante cantiere.
Baldassarre Longhena, il carattere
Uomo piccolo di statura, secondo il collega architetto Tommaso Temanza, vestiva sempre di nero e "sosteneva la professione con molto decoro".
Aggiunge il Temanza: "aveva un costume di ascoltare tutti, anzi quando andava a visitare le sue fabbriche, chiamava a sé i capomastri e molte volte anco li più inesperti giornalieri et con essi discorreva di ciò che emergeva nell'opera; poi raccoglieva il parere di ciascuno e con tali lumi si determinava a quello che le pareva migliore".
Insomma era un architetto stimato, lavorò molto, a Venezia, e "guadagnò gran summe".
Muore il 18 febbraio 1862, "ad anni 85", a causa di "febre e catarro mesi 8" lasciando tutte le sue proprietà ad un suo garzone, tale Baldisera figlio di Girolamo Garzotti.
La principale opera del Longhena: La Salute
A soli 33 anni, nel 1630, il Longhena vinse il concorso per l'edificazione della Basilica di Santa Maria della Salute, chiesa realizzata dal Senato Veneziano come ringraziamento per la fine dell'epidemia della peste "manzoniana" che, nonostante tutte le precauzioni messe in atto, colpì duramente anche i territori della repubblica serenissima causando la morte di circa un terzo della popolazione.
La chiesa fu la prima a Venezia a pianta centrale ottagonale/rotonda seguita da quella della Maddalena (Arch. Temanza) e da quella di San Simeon Piccolo (Arch. Scalfarotto).
Longhena realizzò quello che era il sogno del Palladio di realizzare una chiesa a pianta circolare e fuse gli insegnamenti dell'architetto vicentino (Villa La Rotonda a Vicenza) con quelli dello Scamozzi (Villa "Rocca Pisana" a base circolare a Lonigo) e del Sansovino, arricchendo l'opera secondo la moda del momento, il Barocco, che prevedeva uno sfarzo decorativo grandioso.
Considerata il suo capolavoro, la Salute richiese mezzo secolo per essere costruita (anche per le enormi somme richieste dal cantiere) e la sua mole maestosa ha cambiato per sempre il panorama di Venezia.
L'architetto ce la spiega così: "essendo dedicata a la Beata Vergine m'ha prestato di farla in forma rotonda essendo in forma di Corona per esser dedicata a essa Vergine".
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Chiesa di Santa Maria della Salute
Altre chiese realizzate dal Longhena
Lavorò alla chiesa degli Scalzi e alla chiesa di Santa Maria dei Derelitti, dedicandosi, infine, alla facciata della chiesa dei Carmini.
Il Longhena: progetti di Architettura civile
Suoi i progetti di Ca' Pesaro e di Ca' Rezzonico, i due più grandiosi palazzi barocchi sul canal grande, anche se il secondo fu completato dopo la sua morte da Giorgio Massari che, però, non modificò se non di poco il progetto iniziale.
Suo anche il progetto di Palazzo Giustinian Lolin a San vidal, Palazzo Marcello a Santa Marina, Palazzo Widman-Rezzonico a San Canzian, Palazzo Lezze alla Misericordia, Palazzo Erizzo alla Maddalena.
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Monumenti progettati dal Longhena
Suo il bellissimo monumento funerario del doge Pesaro nella basilica di Santa Maria Gloriosa dei frati (detta Chiesa dei Frari) realizzato nel 1669.
Longhena realizza anche il monumento per Bartolomeo D'Alviano nella chiesa di Santo Stefano, gli altari nella chiesa di San Fantin, il monumento al doge Michiel nella chiesa di San Giorgio Maggiore, l'altare maggiore nella cattedrale di San Pietro di Castello e la cappella Vendramin, nella stessa chiesa, così come l'altare maggiore nella chiesa di San Nicolò dei Tolentini e, sempre l'altare maggiore, nella chiesa dei santi Giovanni e Paolo.